
Casale Santa Eufemia



A partire dal XIII secolo, si hanno notizie del Casale e della Chiesa di Santa Eufemia, del suo generoso feudo con orto e vigna e dei limitrofi feudi di “Armizzo”, quello di “Carbone” con torre d’avviso, orto e vigna, e infine quello di “Rappudi” con boschi e mulino.
Il Casale fortificato di Santa Eufemia, fu sede stagionale dei Sovrani D’Aragona, luogo privilegiato per le loro battute di caccia nel vicino boschetto rigoglioso di olmi, salici e pioppi e riserva naturale di selvaggina pregiata, di pernici e fagiani. La toponomastica della zona, infatti, indica la denominazione del luogo con il nome di “Boschetto”.
“Hic locus fuit deliciae Federici secundi Regis” - “Questo luogo fu di delizia del Re Federico II”, così sembrerebbe fosse inciso su una lapide marmorea rinvenuta nel Casale di Santa Eufemia, a futura memoria dei suoi nobili trascorsi.
Secondo la tradizione, in questo luogo, il 28 febbraio 1359 vi morì la nobile Eufemia D’Aragona, Vicaria del Regno di Sicilia, le cui spoglie mortali riposano nella Cattedrale di Cefalù.
La Corte Aragonese, infatti, soggiornò lungamente a Cefalù e Federico IV, sotto la protezione del Conte Francesco II Ventimiglia, vi risiedette alternando la sua presenza tra la residenza cefaludese dell’Osterio Magno e i possedimenti reali di Santa Eufemia.
Dall’analisi delle vicende storiche della Sicilia e da quelle relative al territorio, nonché dalle poche e frammentate notizie storiche esistenti, si desume che il Casale, appartenuto ai Reali D’Aragona, divenne proprietà dei Ventimiglia, Signori incontrastati delle Madonie.
Il borgo di Santa Eufemia, per le caratteristiche geografiche della località in cui sorge, deve aver rivestito un ruolo strategico nel comprensorio, sia sotto il profilo difensivo che per le attività economiche svolte nell’intera area. A nord estremamente vicino al versante marittimo del Tirreno e a sud all'area centrale dell'isola, ad est poco distante dal castello di Roccella e ad ovest da Torretonda e dal castello Bordonaro.
Inoltre, gli aspetti geomorfologici della zona, la fertilità del territorio offerta dall’abbondanza delle acque dei suoi tre torrenti e le condizioni pedoclimatiche della pianura circostante, hanno consentito nel tempo, lo sviluppo del feudo di Santa Eufemia e il popolamento della zona con nuovi insediamenti umani e con il progressivo accrescimento delle loro attività.
L’antico borgo medievale di Santa Eufemia, con l’annessa Chiesetta eretta a cappella sacramentale il 26 febbraio 1693, è stato il primo nucleo abitativo del territorio e dal quale si diede idealmente “impulso” alla nascita, nel 1700, dell’odierno centro abitato di Lascari, costruendo una nuova Chiesa per volontà di Don Gaetano Ventimiglia.
