Torre e Masseria Romana
Immersa in un rigoglioso contesto agrumicolo nell’omonima contrada, la masseria “Romana” sorge ai piedi di un gessoso declivio collinare poco distante dall’abitato di Lascari. Costruita presumibilmente tra il XVIII e il XIX secolo, la masseria, un tempo importante centro per la produzione di olio e vino, oltre ad avere un’ampia corte chiusa di forma quadrangolare, include una Chiesetta e un’imponente torre eretta nel 1500, come si legge sull’architrave sovrastante la piccola porta d’ingresso.
Per la sua strategica ubicazione prossima al mare la torre “Romana” aveva sicuramente scopi d’avvistamento, di rifugio difensivo e di controllo delle attività agricole svolte dai contadini. La sua struttura è in pietrame locale e malta comune.
La struttura masserile presenta diversi corpi di fabbrica con al piano terra gli alloggi per i contadini, il magazzino, il deposito per gli attrezzi, la stalla, il palmento e la cantina e al secondo livello gli appartamenti del Signore e della sua famiglia.
A pianta quadrangolare, la torre si articola su tre elevazioni: una base costituita da una grande stanza sormontata da una bella volta a crociera, sorretta da quattro colonne con altrettanti capitelli in pietra scolpiti, il piano operativo e una terrazza oggi non più esistente.
Nel prospetto nord si trova l’unica caditoia ancora integra.
Dal cortile della masseria si accede alla torre attraverso una piccola porta, mentre da una stretta scala in muratura si raggiungono i piani superiori, ormai trasformati in abitazione.
Al prospetto sud della torre, è annessa una pittoresca Chiesetta con un bel portoncino d’ingresso in stile ottocentesco, con due stipiti in pietra a sostegno di un architrave e con basamenti scolpiti a motivi decorativi di ottima fattura, sovrastato da un piccolo rosone.
Di forma rettangolare, la Chiesa al suo interno ha un arco trasversale a tutto sesto che delimita un modesto presbiterio con al centro l’altare maggiore e una nicchia dove si trovava la statua di San Francesco, derubata qualche anno fa.
Nelle pareti laterali, invece, si trovano due altari minori con rispettive nicchie, in muratura ricoperti da intonaco bianco e stuccati a rilievo con motivi decorativi policromi, dove tutt’oggi vi sono le statue di San Luigi Gonzaga e Sant’Antonio di Padova.
Di pregevole manifattura è un’acquasantiera in pietra lumachella, diversi oggetti sacri come calici, ostensori, candelabri, ampolline, campanelle, diverse panche e una cassettiera in legno in cui sono ancora conservate delle vesti sacre usate fino al XX secolo per la celebrazione della Santa Messa.
Eretta nell’anno 1847, nell’arco trasversale oltre a leggersi la data di fondazione, si trova la seguente iscrizione a bassorilievo: “Domus mea domus orazioni” “La mia casa è casa di preghiera”.
Fotografie Salvo Ilardo