Feste tradizionali
La Sicilia è ricchissima di tradizioni popolari, nate dal culto religioso e da antiche credenze in personaggi leggendari.
Assistere ad un rito, esserne spettatore e attore, è un’occasione che si ripete nel corso dell’anno. Ci si trova puntualmente ad osservare appuntamenti calendariali religiosi e tradizionali che scandiscono il tempo, ma che spesso non vengono vissuti nella consapevolezza del loro valore, della loro origine, della loro storia e del loro trasformarsi.
In questi anni, l’Amministrazione Comunale in collaborazione con il MuVi Lascari e l'Associazione "Il Girasole", hanno messo in campo risorse e strumenti per la realizzazione di un percorso virtuoso di valorizzazione della storia e delle tradizioni locali.
Nel 2014, Lascari ha compiuto un altro importante passo avanti verso la tutela dei suoi beni culturali immateriali. Il riconoscimento è arrivato da parte della Regione Sicilia e dell’Associazione Mondiale per la Salvaguardia e la Valorizzazione delle Identità dell’Umanità “I World” che, in ottemperanza della Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003, hanno iscritto nel R.E.I.L. (Registro Eredità Immateriali Locali) la Festa del SS. Crocifisso e di San Giuseppe.
Queste feste rappresentano il fulcro della fede e delle tradizioni più sentite dalla comunità.
Festa del SS. Crocifisso
La festa del Santissimo Crocifisso si svolge la prima domenica di luglio. Si articola in due momenti: l'Ottava e il Triduo.
L'Ottava, conosciuta come "a sciacculata" (fiaccolata), è un ottavario di processioni, in cui il Crocifisso "nicu" (piccolo) viene portato per tutte le vie del paese. Le processioni sono precedute dalla recita della "Coroncina delle cinque piaghe" e la mattina dal passaggio del "tammurinaro", il suonatore di tamburi, che annuncia il passaggio della Fiaccolata per la sera stessa.
Il Triduo comprende le giornate di venerdì, sabato e la domenica della festa. Nel pomeriggio del venerdì viene issata sulla torre campanaria della chiesa madre una bandiera, con croce greca bianca su fondo rosso, a simboleggiare l'inizio della festività.
Nel pomeriggio è celebrata la solenne messa e la "Traslazione", detta anche "a scinnuta ru Signuri", in cui il Simulacro del Crocifisso viene trasferito dalla sua cappella, nella navata laterale destra, all'altare maggiore.
Al Simulacro viene offerto un mazzo di spighe benedetto come simbolo di ringraziamento per la fertilità dei campi. Anche la popolazione presente riceve in dono delle spighe. La sera del venerdì, conclusione dell’ottava, per la processione, il Crocifisso "nicu" è preceduto da un gruppo di uomini che portano le "sciaccule", delle fiaccole in "disa" anticamente utilizzate come torce. Nel pomeriggio di sabato vengono celebrati i vespri solenni e la Messa. La Domenica mattina, dopo la consegna dell'omaggio floreale "u mazzu" al Crocifisso, si svolge la celebrazione Eucaristica a cui partecipano le autorità civili e militari del paese insieme ai 12 “Apostoli” (i portatori del Crocifisso).
La domenica pomeriggio si svolge la tradizionale e solenne processione del Simulacro del Cristo Crocifisso portato a braccio dagli "Apostoli", scalzi, vestiti di bianco e con il bacino cinto da una fascia rossa.
Secondo una leggenda popolare, il crocifisso ligneo venne scolpito da un pastore che, da Gratteri, era solito stanziarsi nelle zone di "Rapputi vasciu", dove si trovavano numerosissime grotte.
Festa del SS. Crocifisso - anno 2017. Video realizzato da Davide Di Stefano
Festa del SS. Crocifisso - anno 2009. Video realizzato da Franco Turdo
Festa di San Giuseppe e la "Tavulata di Virgineddi"
I festeggiamenti in onore di San Giuseppe si svolgono il 19 marzo.
Il giorno della festa, viene allestito “l’Altari di San Giuseppi”, realizzato in un locale privato, con al centro l’altare, ricoperto da tovaglie di lino ricamate a mano.
La Solenne Processione si svolge nel pomeriggio del 19 marzo e percorre le vie del paese, seguendo il tragitto che i lascaresi chiamano “u giru da pricissioni”.
I festeggiamenti prevedono lo svolgimento di altri riti, tra cui la tradizionale “Vampa”, accesa il pomeriggio del giorno precedente, con la conseguente distribuzione del “Pani ca sasizza”, che in passato veniva sempre arrostita sulle rimanenti braci ancora ardenti.
Merita molta attenzione la “Tavulata di San Giuseppi”, comunemente conosciuta come “Tavulata di Virgineddi”, banchetto offerto in passato dai ricchi borghesi ai poveri in segno di riconoscenza a San Giuseppe. Dopo aver ricevuto la benedizione dal sacerdote, i padroni di casa offrivano a porte aperte il banchetto servendo gli originali 7 pasti: riso e fagioli; pasta e fagioli; “pasta ncasciata” con finocchietti selvatici, broccoli, baccalà, pangrattato e formaggio; “ghiotta” preparata con broccoletti, finocchietti selvatici e baccalà; arancia; “sfinci di San Giuseppi” e “cassateddi chi ciciri”, dolce tipico del luogo, preparato con un ripieno di ceci, cacao e cannella. Le famiglie più abbienti a fine pasto elargivano ai commensali anche una monetina.
Durante il banchetto era uso servire per primi i bambini che avevano da poco ricevuto la Prima Comunione, i “Virgineddi”, da cui il nome della tavolata. Andando avanti negli anni i pasti sono diventati 5, sono spariti la pasta con i fagioli e i “sfinci”, e col tempo questa tradizione è scomparsa, in quanto le famiglie anziché offrire cibi elargivano elemosine.
Negli ultimi anni l’Amministrazione Comunale di Lascari organizza una lunghissima tavolata all’aperto offrendo ai convenuti i 5 pasti rimasti nella tradizione, in un clima di festa e nel segno della fede, per valorizzare le tradizioni e i sapori della cucina povera della cultura contadina che caratterizzano l’identità del popolo lascarese.
I Virgineddi | A tavulata di Virgineddi. Video e servizio realizzato da www.gds.it
I Virgineddi | A tavulata di Virgineddi. Video realizzato da Officina Grafica Noto