


Cenni storici
Nobile borgo di origine feudale, Lascari affonda le sue radici storiche in epoca medioevale con la fondazione dell’antico Casale fortificato di Santa Eufemia, databile tra il XII e il XIII secolo, appartenuto ai reali D’Aragona prima e successivamente ai baroni Ventimiglia.
Nell’ottobre del 1355, dopo la morte del fratello Ludovico, giovanissimo Re, Federico IV D’Aragona a soli quattordici anni dovette reggere le sorti del Regno di Sicilia, affiancato dalla sorella Eufemia, nominata dal Parlamento sua reggente.
La Corte Aragonese, soggiornò lungamente a Cefalù e Federico ed Eufemia, sotto la protezione del conte Francesco II Ventimiglia, vi risiedettero alternando la loro presenza tra la residenza cefaludese dell’Osterio Magno e i possedimenti reali di Santa Eufemia a Lascari.
Il Casale fortificato di Santa Eufemia, infatti, fu sede stagionale dei sovrani D’Aragona, luogo privilegiato per le loro battute di caccia nel vicino boschetto rigoglioso di olmi, salici e pioppi e riserva naturale di selvaggina pregiata, di pernici e fagiani.
Secondo la tradizione, nel castello di Santa Eufemia, il 28 febbraio 1359 vi morì la nobile Eufemia D’Aragona, vicaria del Regno di Sicilia, le cui spoglie mortali riposano nella Cattedrale di Cefalù.
Era lo stesso castello in cui nel XIII secolo si sarebbe tenuta, ma l’episodio non è storicamente documentato, l’adunanza dei baroni di Sicilia voluta da Federico II, il sovrano illuminato passato alla storia come “stupor mundi” e da cui scaturì, attraverso una fitta rete di alleanze, l’assetto geopolitico della Sicilia dell’epoca.
“Terre Lascaris” era il nome di queste contrade, come si legge in un documento del 1645 che riferisce di una disputa tra don Lorenzo Ventimiglia, barone di Gratteri e il barone Mandralisca di Cefalù per il possesso di un “piede d’uliva”, al confine dei rispettivi feudi in località “Ferreolo”.
E’ proprio dalla discendenza dei Ventimiglia, originari della Liguria, dal casato Lascaris degli Imperatori di Costantinopoli, sembrerebbe avere origine il nome del paese e delle terre di Lascari.
Il Casale di Santa Eufemia con la sua Chiesa, a partire dalla seconda metà del sec. XVII divenne sempre più fulcro vitale delle attività lavorative svolte dai braccianti alle dipendenze dei Ventimiglia.
Un territorio feudale ricco di produzioni agricole che, nel tempo, i Ventimiglia dovettero difendere attraverso la costruzione di molte torri di guardia e masserie al servizio delle attività agro-silvo-pastorali.
Dodici per l’esattezza è il numero delle torri d’avviso presenti nel territorio di Lascari, la maggior parte delle quali erette presumibilmente tra il XVI e il XVII secolo.

