Piazza Garibaldi - Chianu l'aria
Fino alla seconda metà dell’800, questa piazza, era la parte più estrema del paese verso nord.
Oggi vi si può accedere dalla Via Teodoro Lascari, dove è possibile a pochi metri di distanza osservare l’edicola votiva con l’affresco della Madonna Addolorata, da Via Mazzini e dalla principale Via Libertà.
In un lato della piazza è ubicato il monumento dedicato ai caduti e dispersi in guerra, costruito nel 1927 dallo scultore palermitano Cav. Francesco Garufi, opera dal ricco basamento in marmo e pietra rocciosa con obelisco sormontato dalla statua della “Vittoria”.
Nella parte centrale della piazza era presente una bella fontana in ghisa a colonna quadrangolare, di ottima fusione, con due “cannoli” (rubinetti) ai lati che gettavano acqua in due piccole vasche sospese e adiacente ad essa, una grande vasca d’acqua in muratura di forma circolare utilizzata come abbeveratoio per gli animali in sosta.
Un tempo luogo di incontro, di giochi per i bambini e di lavoro per gli adulti, le donne del paese si recavano in questa piazza con “lanceddi” o “bummuli”, piccole brocche in terracotta o in alluminio con anse, per attingere acqua tenuto conto che, fino alla fine degli anni ’50, il paese era privo di una rete idrica e le abitazioni domestiche erano sprovviste di acqua potabile.
Su un lato della piazza, proprio nella parte retrostante il monumento ai caduti, si affaccia il sobrio ma elegante prospetto della casa Saia, risalente presumibilmente alla seconda metà del 1800, con ricercate rifiniture dei paramenti che impreziosiscono l’intera facciata.
Nel corso del ‘900, secolo in cui Lascari ha vissuto una notevole espansione del tessuto urbanistico, la piazza è stata più volte modificata e totalmente ridisegnata con elementi moderni che richiamano le forme architettoniche del passato.