Paliotto policromo navata laterale destra
Questo grande paliotto “di architettura”, costituisce uno dei capolavori delle tarsie piane in stile barocco (m 2,06 x 1,02), venne commissionato dal barone Gaetano Ventimiglia e Afflitto e realizzato sicuramente dopo il 1677, anno in cui lo stesso resse la baronia di Gratteri. Realizzato in commesso marmoreo con la tecnica dei “marmi mischi” è ubicato nella navata di destra, ai piedi del SS. Crocifisso.
Nel fastigio si trova lo stemma delle famiglie Ventimiglia caratterizzato dalla banda a scacchi e dei d’Afflitto, dall’albero di palma accostato da due pavoni, mentre la cornice invece imita il classico boccascena del teatro barocco. La scena compositiva riproduce prospetticamente la Basilica di San Pietro e il colonnato del Bernini con al centro San Giacomo, molto caro ai Ventimiglia. Egli viene raffigurato vestito da pellegrino, col bastone in mano, il mantello sulle spalle, la bisaccia e la conchiglia, tutti attributi iconografici del Santo apostolo molto venerato in tutto il territorio madonita.
Di notevole pregio artistico questo paliotto, rispetto alle coeve tarsie a marmi mischi, è ricco di particolari minuti, resi mediante le svariate sfumature dei materiali utilizzati, quali: il marmo bianco di Carrara; la pietra gialla di Castronovo; il rosso di Castellammare; il grigio di Billiemi e infine la “pietra di calcara” di colore azzurro brillante, ricavata dalle scorie vetrose prodotte nelle fornaci da calce. La lavorazione di questo materiale richiedeva una certa maestria per il taglio e la pulitura, ed è proprio per questo che la realizzazione del manufatto potrebbe essere attribuibile stilisticamente a marmorari specializzati palermitani, come Domenico Magrì e Filippo Dedia, che nello stesso periodo avevano realizzato altri paliotti in Sicilia.